A settembre il prezzo medio di acquisto (PUN) sulla Borsa elettrica ha registrato un aumento del 22,9% a 57,97 €/MWh tornano ai livelli di gennaio mentre su base annua il calo è del 10,4% (-6,6% nelle ore di picco e -13,1% in quelle fuori picco). E' quanto emerge dalla consueta nota di sintesi sull'ultima newsletter del GME - Gestore dei Mercati Energetici.
Cresce del 4,7% a 65,07 €/MWh il prezzo unico di acquisto sulla borsa elettrica nella settimana n. 39 da lunedì 23 a domenica 29 settembre, nonostante una flessione del 3% dei volumi scambiati a 3,6 TWh. Il prezzo è aumentato sia nelle ore di picco (+4,6% a 67,97 €) sia in quelle fuori picco (+4,8% a 63,46 €).
Il prezzo unico nazionale di acquisto sulla Borsa elettrica la scorsa settimana si è fermato a un soffio dai 60 €/MWh (59,95 €, +4,6%) segnando un nuovo massimo da gennaio. A trainarlo sono i prezzi di vendita nelle zone settentrionali dove l'effetto combinato di maggiori vendite da impianti a gas e aumento dei prezzi del metano hanno fatto scambiare il MWh a quasi 62 €.
Dopo i minimi storici toccati in aprile, la borsa elettrica torna sui livelli di febbraio scorso. Nella trentasettesima settimana, il Pun è salito a 55,25 euro/MWh, inanellando il quarto rialzo consecutivo (+2,1%). In calo invece i volumi (-3,2%) e la liquidità del mercato (-2%). Il prezzo di vendita ha registrato un rialzo congiunturale solo in Sicilia (+8%) e al Nord (+3,5%).
Nella settimana n. 35 da lunedì 25 agosto a domenica 31 agosto il prezzo unico di acquisto sulla borsa elettrica è aumentato del 15,9% a 52,88 €/MWh, a fronte di un incremento dei volumi scambiati dell'8,6% a 3,4 TWh. Il PUN non superava i 50 €/MWh dalla nona settimana dell'anno.